lunedì 28 dicembre 2009
entrevista feita pelo jornalista Andrea Palladino
Pubblicato su Politica Domani Num 42 - Dicembre 2004
ARTE E CULTURA
Myra - hai attraversato con la tua opera parti importanti della storia del '900. Qual'è il peggior nemico dell'arte, della cultura?
Sai, a volte la peggiore barriera si trova dentro di noi. Penso che la libertà sia il valore fondamentale, che deve essere il nostro spazio. La libertà ci è indispensabile. Ma quale libertà? La libertà di lottare contro i falsi miti, ad esempio, il falso sentimento esagerato del nazionalismo, religioni che ciecano, lavori alienanti che ci incarcerano nella società di consumismo, e, di conseguenza ci trasformano in oggetti di consumo. La condizione primordiale di un artista è la costante ricerca della libertà. Dunque, mai dimenticare il nostro obiettivo iniziale: creare. Però, creare sempre con libertà.
Siamo gli esseri piu fortunati e liberi di questa terra. Dobbiamo averlo sempre presente. Stare ben svegli e liberi per ricevere indirizzi dall'inconscio, segni da tutto quello che viviamo e riceviamo da altri esseri e cose che ci circondano.
- la scelta dell'arte astratta può apparire, però, una sorta di rifugio, di allontanamento dalla realtà, una scelta quasi metafisica...
Che cos'è l'arte? E cos'è l'arte astratta? Non me lo sono mai domandato giacchè dipingo come respiro (anzi oggi giorno meglio non respirare troppo...), disegno, faccio oggetti, riciclo da anni carta straccia, creo "cose" con pezzi di metallo arrugginito, vecchie chiavi, tutto quello che la gente non vede. Ma dovrebbero. Non s'immaginano che belle cose escono dalle mani di un artista. Però, come potrei definire l'arte... Quel che vorrei dirti è molto semplice e molto importante: prima di essere un artista, devi essere, divenire un vero essere umano. Non sei una persona soltanto perchè esisti. No. Devi cominciare a sviluppare i tuoi sensi e chissà, inventarne altri, se ci riesci... e mai dimenticarti che sei libero. Arte è libertà, come dicevo. Libertà di dire, di fare, con onestà. Sì, lo so che mi ripeto, ma mi sembra molto importante, la libertà e l'onestà deve sorgere, prima di tutto, da te stesso.
La creazione artistica non si riassume soltanto nel dipingere o scolpire o incidere gigantesche piastre di metallo o bellissime pietre litografiche o inventarti disegni pieni di sottilezze, bensì, svegliarti di fronte a una finestra e respirare, passeggiare per le strade, camminare a piedi nudi sulla sabbia, ballare, pensare, fare l'amore con amore, vestirti, sistemare la tua casa. In poche parole, tutto questo è intimamente legato, relazionato con tutta l'esistenza, e soprattutto con il tuo prossimo.
Sentire il sole che brucia, l'acqua quando ti bagni, il sale dell'acqua del mare sulla tua pelle, sentire l'erba mentre cammini scalzo, e anche la tristezza di una separazione o la rabbia di un errore fatto, sentire la tenerezza con la quale guardi un bambino sconosciuto al quale hai sorriso, così senza ragione, o un amico che incontri.
Siamo esseri sociali, quindi dobbiamo avere sempre presente l'integrazione, la solidarietà, l'equilibrio, il ritmo, l'armonia del mondo, degli uomini. Questa è la mia meta. Questo è, credo, l'arte.
- Velletri ha una tradizione artistica importante, un Liceo Artistico e tantissimi talenti. Tu hai insegnato per anni Belle Arti all'Università in Messico. Qual'era l'essenza del tuo insegnamento, che cosa cercavi di trasmettere ai tuoi alunni?
Gli dicevo: "Voglio parlarvi rapidamente del tatto". Chiudete gli occhi e cominciate a toccare le cose. Il tavolo di legno. Un coltello. Un portacenere di terracotta. Una pietra. Che sensazioni differenti! Il freddo dell'acciaio, lo senti argentato, acuto, limpido, quasi stridente. La pietra ti porta al fiume, ai campi. L'asprezza o la levigatezza di una pietra ... Il legno ti ricorda le foreste, puoi fiutare il pino, o camminare sulle foglie secche. Tante cose che devi scoprire ...
L'olfatto, una sensazione di grande piacere o di orribile dispiaciere. Non ti sei mai chiesto che queste sensazioni possono causarti depressioni o euforia? Pensaci. Scoprilo.
Quando guardi, che vedi? Non devi soltanto vedere l'apparente. Si deve vedere, per esempio, una foglia e guardare anche l'ombra che lascia nello spazio. Devi vedere attraverso la foglia. Dalla sua nascita fino alla sua morte. Com'è fatta? Da dove viene? Dove va?
Odi una musica, una voce, un rumore. Non credi che anche l'eco sottile che lascia nell'aria, sia importante? Saper ascoltare è saper udire. Le parole non sono soltanto quello che dicono, sono molto di più. A volte è molto più importante quello che non dicono. Indovinare quel che rimane dietro di ogni parola, e il suo silenzio. Interpretare è realmente udire. E un giorno scoprirai che dipingere, disegnare, creare "cose" dal "nulla" - o quasi - non è solo una occupazione, o un divertimento, o una scappatoia dalle nostre nevrosi (per queste ci sono i psicanalisti). No, non è così, è una necessità che ci appartiene come ci appartiene la pelle che ci copre.
-nell'arte astratta, quanto conta l'ispirazione e quanto la tecnica?
La "famosa" ispirazione non esiste. Quello che succede è che, delle volte, senti qualcosa, un desiderio di comunicare, o una immagine che improvvisamente ti arriva nella mente o alle dita, o al fegato! Non so dove localizzare quest'impulso... Ma io non lo definisco ispirazione. Il desiderio, l'impulso repentino del quale ti parlo, non esisterebbe senza un lavoro costante, una tua disciplina interiore. Lavorare tutti giorni, questo nostro lavoro, che non vorrei chiamare lavoro, perchè oggi giorno questa parola s'è distorta, dovuto alle esigenze quotidiane della società: "lavoro dunque guadagno soldi "; anche se è un lavoro uguale a tutti c'è una differenza: è fatto con più piacere, con più libertà, con una gran dose di amore. Allora, un giorno, questo ci proporziona una "cosa", e rimaniamo fermi come sospesi nell'aria, per un breve tempo... in questo stato, calmi, attenti, guardiamo dentro di noi. Questo momento è molto importante.
Delle volte la creazione ha momenti crudeli. Perché è uguale a una nascita, c'è angoscia, lacrime. La creazione sorge anche - credo - dalla distruzione. Distruzione del passato, volontaria o meno. Ma sì, distruzione, perchè, come qualsiasi atto creatore, nasce dal nulla, però mai dal caos. E il vuoto che lascia, fino a giungere il culmine della creazione, è crudele.
- che ruolo senti che possa avere l'artista in questi anni?
Darò un consiglio che un giorno mi hanno dato: non perdere il tuo tempo, la tua energia con le persone a cui non puoi dare nulla, e che nulla ti possono dare. La meschinità, l'invidia, quelli che hanno come passatempo l'odio, la critica, che fanno del male ad altri e così anche a loro stessi, neanche devi guardarli. Impiega la tua energia, e anche la tua violenza per combattere la violenza, ma, con l'arte! Questa violenza che c'è in giro, che ci invade dall'istante che ci invade l'ossigeno, questa violenza che ci avvolge, provocata da ambizioni sbagliate, accecata da menti corrotte, questa violenza, combattila.
Lotta per finire con questa alienazione che ogni giorno ci circonda di più.
Difficile, ma il creatore può dire, scrivere, manifestare con qualsiasi mezzo, l'artista ha l'obbligo di rompere le catene, rompere leggi errate, rompere il cerchio dell'alienazione e creare altre leggi. Le vere, quelle della bellezza, dell'amicizia, della solidarità, della creatività. Tutto questo è arte.
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